Al Castello di Verrazzano, nel cuore del Chianti


È il primo maggio. La giornata non promette bene visto il tempo uggioso, ma nonostante la pioggia non veniamo dissuasi dal nostro programma: la visita al Castello di Verrazzano, a Greve in Chianti con degustazione dei vini e pranzo all’osteria del castello.
Usciamo dalla fi-pi-li a Ginestra Fiorentina e da lì cominciamo il nostro tour tra piccoli paesi e strade di campagna, fino a Greve in Chianti, anche detta la “porta del Chianti”. Via via che ci si avvicina al castello, possiamo apprezzare la bellezza di queste terre collinari a cavallo tra la provincia di Siena e Firenze. Una zona storica in Toscana per la produzione del vino. Tutto intorno lo sguardo si perde tra le colline coperte dalle viti ordinatamente disposte. Arriviamo al castello, una costruzione imponente che domina dall’alto il paesaggio. Fu la residenza storica di Giovanni da Verrazzano, l’esploratore coraggioso che nel 1524 scoprì la baia di New York. Ora il castello è di proprietà della famiglia Cappellini, che risiede proprio qui, nella dimora storica che si trova accanto all’antica cantina dove oggi vengono affinati i vini più pregiati prodotti dall’azienda.
Novella, la nostra guida, ci conduce a visitare il castello in un itinerario suggestivo tra storia di antichi condottieri, famiglie nobili e uomini del vino. Attraversiamo un bellissimo giardino all’italiana che si trova proprio davanti alla dimora della famiglia Cappellini, dove domina un’ antica torre, un tempo di vedetta e controllo dagli attacchi dei nemici. Sulla parete della casa si scorgono tre pietre che provengono proprio da New York, dal ponte che fu costruito negli anni ‘60 in onore del suo scopritore Giovanni da Verrazzano.



Entriamo nella cantina storica iniziando il tour dalla vinsantaia. Appena entrati si percepisce il profumo dell’uva e del legno di castagno delle botti antiche, che un tempo accoglievano il vin santo. In fondo alla stanza si vedono dei pali di legno deve vengono sospesi i grappoli di uva ad appassire per qualche mese ( circa 3 a seconda della stagione) dopo la raccolta. Le finestre, l’esposizione della stanza e il pavimento in cotto, creano le condizioni “climatiche” e di temperatura migliori per il sano appassimento delle uve.
Scendiamo nella cantina storica, tra corridoi dove alloggiano le grandi botti di rovere francese, in cui affinano i vini dell’azienda. Le uve sono quelle della tradizione del Chianti ma coltivate secondo i dettami dell’agricoltura biologica.
Novella ci mostra l’antica orciaia che contiene le grosse anfore di terracotta un tempo impiegate per la conservazione dell’olio e l’acetaia dove affina l’aceto balsamico prodotto dalle uve di trebbiano del vin santo, secondo il metodo solera: 4 file da 10 botti, di grandezza decrescente accolgono per 5 anni l’aceto balsamico che viene trasferito dalla botte più grande alla più piccola prima di essere imbottigliato.
Arriviamo all’Hosteria per il pranzo e la degustazione dei vini. Il ricco antipasto toscano a base di salumi e formaggi locali, crostino toscano, crostino con composta di cipolle al vin santo, penne al ragù di manzo e cantuccini.

Ecco i vini in abbinamento:

Verrazzano Rosso 2015 igt, 13,5%: anche detto Minituscan, un vino semplice e immediato, dal carattere genuino, a base di Sangiovese, Merlot e Trebbiano Toscano. Affina in acciaio per 8 mesi prima di arrivare in bottiglia. Il colore è di un bel rosso rubino vivace, al naso sentori di frutti rossi, susine e floreali. In bocca persiste la vivacità del tannino che tuttavia risulta abbastanza equilibrato. Un vino semplice e quotidiano

Chianti Classico 2015 DOCG, 14%: prodotto per il 95% da Sangiovese; il colore è rosso rubino ma più intenso del precedente. Al naso i sentori fruttati e floreali si susseguono a note più speziate di legno di castagno. Al gusto il carattere un po’ spigoloso del Sangiovese con il suo tannino è mitigato dall’azione “addolcente” della botte. È strutturato e persistente, perfetto per la cacciagione e sulle penne al ragù.

Chianti Classico Riserva DOCG 2014,14%.
Il colore è rosso rubino intenso con una lieve unghia granata. Al naso è un mix di profumi di frutta rossa matura e ciliegie sotto spirito, note floreali e speziate con tabacco, legno e pepe. In bocca ha una buona struttura, avvolgente e persistente. Un grande classico
Vin santo, trebbiano 17,5%. Il colore è dorato. Al naso è delicato con sentori di frutta secca, uva passa e miele. In bocca è dolce ma non stucchevole, sostenuto da una buona acidità che lo rende perfettamente godibile, già da solo e perfetto con i cantuccini.
 La nostra visita termina qui. La pioggia non ha guastato più di tanto questa bella giornata all’insegna della convivialità e del buon vino. Alla prossima







Commenti

Post più popolari