Non solo Etna: tour alla scoperta dei vini vulcanici con la Fisar in Rosa - Parte IV



Domenica 10 Marzo.

Ultimo giorno del nostro tour, Non solo Etna per l'appunto, perchè per questa giornata è prevista una tappa un poco più distante dal Vulcano.
Riprendiamo il bus e ci dirigiamo verso Siracusa, nella storica Targia, dove si trova la Cantina Pupillo. Più che un'azienda agricola è un Chateau, usando un termine caro ai francesi. La Cantina Pupillo infatti si trova all'interno di un castello  federiciano, dalle origini antichissime.
Un luogo magico e suggestivo.
La famiglia Pupillo possiede questa proprietà, il castello Solacium, dagli inizi del '900. Il castello è un'imponente struttura fortificata dalla forma trapezoidale, circondato da mura spesse oltre un metro e da torri a base circolare. All'interno accoglieva  un villaggio di agricoltori che si dedicavano alla coltura dei vigneti e delle terre circostanti. Come ci racconta Sebastiano Pupillo, il figlio dell'attuale proprietario Antonino, questo castello era nato come dimora di svago di Federico II. Tra le mura del castello si cela un sugestivo orto botanico, un'osasi di verde e di pace, che sembra lontana anni luce dagli edifici industriali che sono sorti negli anni successivi tutti intorno,  ricco di specie rare ed esotiche di piante e alberi secolari.


Negli anni '80 Antonino Pupillo, eredita perte dei terreni agricoli attorno al castello e decide di dedicarsi totalmente alla gestione di queste terre, impegnandosi, oltre che a restrutturare il Palazzo, a creare quella che poi diventerà l'attuale cantina. A lui si deve il recupero di un vitigno altrimenti perduto: il Moscato di Siracusa.
Oggi è la figlia di Antonino a guidare l'azienda, Carmela, classe 1975. Minuta, a vederla sembra una ragazzina. Quando racconta i suoi vini si vede tutto l'orgoglio di una donna che con grande sacrificio difende le sue origini e l'amore per questa terra. Carmela ci racconta di come sia difficile oggi portare avanti tutto questo. La produzione è abbastanza limitata e per la maggior parte destinata al mercato estero. Il Castello, ruba loro moltissime energie necessarie per il mantenimento, ma ha deciso di non scendenre a patti con nessuno e di portare avanti il suo lavoro contando sulle sue forze e su quelle del fratello che si occupa per lo più dell'accoglienza e dei rapporti con l'estero.

All'interno del cortile si possono ancora vedere due esemplari originali di vite di moscato di Siracusa, vecchissime. Con la consulenza di Giacomo Tachis, Antonino decide di impiantare in queste terre una tipologia di Moscato che geneticamente appare molto simile alle piante superstiti nel castello, il Moscato di Canelli, da cui in Piemonte si produce il famoso Moscato d'Asti. Qui il Moscato di Siracusa si produce in tre declinazioni: Spumante, Secco e Dolce Naturale, tutti compresi nella DOC Moscato di Siracusa costituita nel 2011.
 
Dopo la visita al bellissimo giardino ed alla piccola cantina ci dirigiamo nella splendida corte, dove Valentina Rasà di Cucina Manipura servirà il pranzo a base di finger food e piatti della cucina siciliana: caponata, parmigiana, crostini al capuliato di pomodoro, pane e panelle, insalata di finocchi e arance, formaggi, graffe, cassatelle fritte e molte altrre prelibatezze deliziano il nostro palato, in abbinamento i vini di Carmela Pupillo.

  • Cyane Doc Siracusa Bianco 2017: il nome è un omaggio alla leggenda della Ninfa Ciane, che fu punita da Ade, che la trasformò in una sorgente. E' ottenuto da Moscato Bianco in purezza, dai vigneti piantati su suolo calcareo vicinissimi al mare.  La vendemmia è precoce, durante la prima decade di agosto; seguono vinificazione e affinamento in acciaio. Nel calice si presenta di colore giallo verdolino leggermente scarico. Al naso, la carica aromatica tipica del moscato è arricchita da sentori di erbe mediterranee, pietra focaia e una tenue nota salmastra. Al palato si presenta fresco, con una lunga nota sapida e lievemente amara sul finale. Carmela ci dice che per apprezzarlo al meglio, ha necessità di riposare anche qualche anno in bottiglia.
  • Re Federico Doc Sicilia Rosso 2017: In origine il vino era un blend di Cabernet Sauvignon e Nero d'Avola. Per decisione di Carmela l'attuale vino è Nero d'Avola in purezza, un vino che rispecchia moltissimo l'identità della terra a cui appartiene. Le uve provengono da suolo vulcanico che conferisce al vino carattere e potenza. Il colore è rosso rubino; al naso emergono sentori di frutti rossi e spezie come cannella e tabacco. In bocca i tannini sono giovani ma ben bilanciati dal frutto che conferisce morbidezza.
  • Solacium Doc Siracusa Moscato passito: e' il vino di punta della Cantina Pupillo. Le uve di Moscato vengono attentamente selezionate per completare la sovramaturazione sulla pianta. Ne deriva un vino dolce naturale dal colore dorato, regale. Al naso è un tripudio di profumi tra cui si riconoscono sentori fruttati, di agrumi e fiori di acacia, miele, e spezie. Al palato è morbido ma mai stucchevole, con una dolcezza equilibrata da una venatura acida e sapida che invogliano il sorso. Perfetto da degustare con la pasticceria secca siciliana o da meditazione, seduti su una panchina, al riparo dalla calura del sole siciliano, nell'osasi federiciana del castello Solacium.

Il nostro viaggio termina qui. Rimane il tempo per gli abbracci e i saluti e il desiderio di tornare in questa meravigliosa terra di Sicilia, ricca si sole e storia, cultura e natura.
Grazie ancora a Luisella Rubin ed alla Fisar in Rosa a che ci hanno catapultati in questo fantastico viaggio alla scoperta di un territorio affascinante come quello dell'Etna.
Chissà quale tappa è prevista per il prossimo viaggio firmato Fisar in Rosa?

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