Non solo Etna: tour alla scoperta dei vini vulcanici con la Fisar in Rosa - Parte III



9 Marzo 2019 ore 11 circa...

Ci lasciamo alle spalle Milo e riprendiamo il tour lungo le pendici dell'Etna.
Passiamo attraverso Zaferana Ernea, paese che mostra ancora le ferite del recente terremoto e arriviamo fino alla Località Trecastagni. Giungiamo a Cantine Nicosia, una grante realtà vinicola che si trova proprio vicino al Paese.
Ci fermiamo nel grande spazio antistante la cantina, una struttura moderna, immersa nel verde con una vista spettacolare sul Vulcano. Qui la pietra lavica è ovunque: nei muretti di contenimento delle vigne, fa parte dell'architettura della struttura, a terra. 
Nel cortile e lungo il vialetto che porta alla cantina, fanno bella mostra di sè antiche macchine agricole ed attrezzi utilizzati una volta nella coltivazione delle vigne, a testimoniare ancora oggi, il rispetto della tradizione vinicola siciliana.


Cominciamo il nostro giro. La storia di Nicosia inizia nel 1898, quando il capostipite Francesco Nicosia vendeva vino nelle sue botteghe a Trecastagni. Dopo 5 generazioni è diventata una grande azienda, con numeri imponenti di circa 2 milioni di bottiglie all'anno, che copre la migliore tradizione enologica siciliana, con l'uscita di oltre 40 etichette diverse di vini. Il cuore storico è proprio qui a Trecastagni, dove lungo le pendici del Monte Gorna, un cono vulcanico ora spento, si producono vini etnei a base di Caricante, Nerello Mescalese e e Nerello Cappuccio. L'azienda possiede inoltre vigneti anche nel Ragusano dove si producono Cerasuolo di Vittoria e Frappato e in altre zone della Sicilia. Nonostante la grande offerta non hanno rinunciato alla qualità e al rispetto del territorio a cui appartengono, valorizzando vitigni autoctoni, gestiti in modo tradizionale, qui infatti si pratica viticoltura eroica, con raccolta a mano delle uve lungo i tipici terrazzamenti etnei, e secondo i dettami dell'agricoltura biologica. 
Scendiamo nei locali della moderna Barriccaia, il cuore pulsante della cantina, costruita proprio sotto il giardino, per garantire, insieme alla scelta del pavimento in cotto, il giusto livello di temperatura e di umidità in modo da consentire il corretto affinamento del vini.
In fondo alla barriccaia, ordinatamente disposte, si possono apprezzare alcuni campioni delle annate storiche e dei vini di punta di questa azienda.


 
Torniamo nel giardino che è stato imbandito a festa, con tavoli coperti di tovaglie bianche, e ornate dalle splendide ceramiche di Caltagirone, sulle quali fanno bella mostra i vini che assaggeremo in degustazione, abbinati ai piatti preparati nella cucina dell'Osteria Nicosia. 

Iniziamo il percorso alla scoperta dei vini di Nicosia con un aperitivo a base di uno Spumante metodo classico e del Carricante in purezza che vengono accompagnati a vari stuzzichini tra cui delle mafaldine (tipico pane catanese) con mortadella e fiori di zucca fritti.
  • Sosta Tre Santi Etna DOC Brut metodo classico: Il nome Sosta Tre Santi è un omaggio al luogo a cui appartiene la Cantina Nicosia, il paese di Trecastagni e ai suoi santi protettori Alfio, Cirino e Filadelfo, che visitarono questi luoghi. Le uve sono Carricante in purezza; il vino affina per 18 mesi sui lieviti. Il colore è giallo paglierino con riflessi dorati, il perlage abbastanza fine. Al naso si percepiscono sentori floreali molto delicati e di miele. Al palato è piacevole, con una buona mineralità e freschezza sul finale. 
  • Fondo Filara Etna Bianco Biologico, DOC Etna: da  Carricante e Catarratto, è un tipico bianco vulcanico: al naso sentori di agrumati e floreali, una delicata nota di miele di acacia. Fresco e sapido in bocca con una delicata nota balsamica sul finale.
Entriamo nei locali dell'Osteria: un'accogliente sala luminosa, con ampie vetrate che si affacciano sul giardino, grandi tavoli di legno scuro e ovunque ceramiche di Caltagirone. L'atmosfera è decisamente accogliete e familiare.
Ci viene servito il pranzo, in cui ogni portata è abbinata ad un vino.
  • Sformatino di broccoletti cotti al vino con salsiccia di maialino nero dei Nebrodi, servito su vellutata di pomodoro siccagno di Valledolmo - Vulkà ETNA ROSATO DOC Etna: da Nerello Mascalese in purezza. Al naso sentori floreali e fruttati di fragoline di bosco, ribes, una lieve nota agrumata di pompelmo rosa e spezie che ritornano anche al palato. La freschezza pulisce bene la bocca e invoglia il successivo boccone del succulento sformatino.




  • Mezze maniche di grani antichi con ragù e ricotta di capra girgentana  - Fondo Filara Frappato DOC Sicilia 2017: nel bicchiere si presenta di un bel rosso rubino con vivaci riflessi violacei; il naso è accattivante con sentori di fragola, confettura di prugne e una nota speziata di pepe rosa. In bocca è morbido ed equilibrato, il tannino è giovane ma non invadente, controbilanciato dalla morbidezza del frutto che ben si accosta alla nota sapida del piatto.   





  • Filetto farcito alla maniera di Chiaramonte Gulfi - Fondo Filara Etna Rosso DOC Etna 2018: nerello Nescalese 80% e Nerello Cappuccio 20%; rosso rubino con un unghia lievemente aranciata. Al naso è floreale al primo impatto, poi si percepiscono sentori di frutta come melograno e spezie, pepe e noci. In bocca è fresco, con tannini giovani ma ben bilanciati. Regge bene il connubio con il maiale farcito.  


  • Pera su crema di ricotta, con croccante di mandorle e salsa al mandarino - Balanubi Malvasia Liquorosa 2016: Il colore è ambrato, al naso fiori di acacia, datteri, fichi secchie e spezie. In bocca è morbido, dolce ma non stucchevole. La giusta acidità invoglia a berne ancora. I sentori di frutta e spezie che ritornano nel finale si percepiscono anche nella delicata crema di ricotta a cui è abbinato. 





Il pomeriggio facciamo ritorno in albergo. Mi resta un pò di tempo per una veloce passeggiata per la città per smaltire tutte queste prelibatezze.
Per la sera è prevista una cena in albergo. Un momento di festa, firmato Fisar in Rosa, per poter chiacchierare tutte insieme e scambiarci le impressioni sella giornata.
 Al termine della cena ci vengono consegnati dei piccoli ricordi di questa esperienza offerti dalla delegazione Fisar di Catania. Ed infine la nomina delle nuove referenti Fisar in Rosa: Nadia Salvador per il Nord-Est, Antonella Sessa per il Nordovest, Cristina Baglioni per il Centro e Antonella Carbone per il Sud: in bocca al lupo ragazze!



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