Metti una cena all'improvviso............
Domenica sera....telefonata da una coppia di amici: "passiamo da te a riprendere il gattino" ed io "ma vi fermate qui a cena?", risposta "sì dai". E ora che preparo?????? E' domenica sera, sono le sette passate, io sono in tenuta da casa con zero voglia di uscire e soprattutto zero voglia di ordinare una pizza. Apro il frigo dal quale ritorna l'eco per quanto e vuoto ma dietro una scatola trovo lei! Ancora chiusa nella carta regalo e nel fiocco, come la impacchetta la mia mamma quando la porto nel bagaglio a mano dell'aereo: la mitica 'NDUJA di Spilinga. Per chi non avesse mai assaggiato questa prelibatezza, la 'Nduja è un salume tipico della mia terra, la Calabria, dalla consistenza cremosa e dal un gusto particolarmente piccante. Sull'origine del nome vi sono varie teorie: forse deriva dal latino “inducere“, cioè introdurre, lo stesso da cui deriva la denominazione di alcuni salumi piemontesi, chiamati “salam dla doja” e dei francesi “andouille“, una particolare salsiccia di maiale affumicata. La sua origine è quella di un piatto povero: infatti le parti grasse del maiale (lardo, grasso e pancetta) avanzate dalla vendita delle parti più nobili dell'animale, venivano mescolate a peperoncino (la proporzione prevede per 2 Kg di carne 1 Kg di peperoncino piccante calabrese). Il peperoncino garantiva la conservazione della carne. Quindi l'insaccato veniva salato ed affumicato. E' proprio l'affumicatura che conferisce alla 'nduja il suo particolare profumo e sapore.
Tornando alla cena grazie all'nduja avevo l'ingrediente perfetto per la mia portata principale, che ho costruito trovando qualche altro ingrediente in dispensa.
Ecco la ricetta.
La foto non è il massimo, ma l'ho scattata a tavola con il cellulare e non mi sembrava carino far aspettare i miei ospiti per costruire il set fotografico per la mia reflex!!!!!!
Alla prossima!!!!!!!!
In abbinamento: Oroaio, cantina De Ricci, 2009, uvaggio di Sangiovese, merlot e cabernet sauvignon. Al naso frutti rossi e spezie, in bocca tannini vivaci addolciti dalla nota morbida del merlot, peperone verde sul finale di bocca. Un vino abbastanza persistente dalle note dolci e morbide che si è ben accostato a questa pasta a sua volte piccantina ma non troppo e corposa.
Tornando alla cena grazie all'nduja avevo l'ingrediente perfetto per la mia portata principale, che ho costruito trovando qualche altro ingrediente in dispensa.
Ecco la ricetta.
La foto non è il massimo, ma l'ho scattata a tavola con il cellulare e non mi sembrava carino far aspettare i miei ospiti per costruire il set fotografico per la mia reflex!!!!!!
Alla prossima!!!!!!!!
Pasta alla 'Nduja Last Minute
Per 4 persone
- 350 g di pasta (io ho optato per i Radiatori della Rummo, ma sarebbe perfetta anche una buona pasta integrale lunga o corta a vostra scelta)
- 70 g di Nduja di spilinga
- 1 spicchio di aglio
- olio extravergine di oliva
- 10 pomodorini pachino
- 1 manciata di foglie di spinaci freschi (facoltativi)
- 10 pomodorini secchi al naturale
- 3 cucchiai di olive taggiasche denocciolate sott'olio
- qualche foglia di basilico
- pane raffermo grattugiato qb
- sale qb
- caciocavallo stagionato grattugiato (o pecorino in alternativa)
In abbinamento: Oroaio, cantina De Ricci, 2009, uvaggio di Sangiovese, merlot e cabernet sauvignon. Al naso frutti rossi e spezie, in bocca tannini vivaci addolciti dalla nota morbida del merlot, peperone verde sul finale di bocca. Un vino abbastanza persistente dalle note dolci e morbide che si è ben accostato a questa pasta a sua volte piccantina ma non troppo e corposa.
La foto rende perfettamente la bontà di questo piatto "improvvisato": Buona serata :)
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